IL TEMPO PER ANDARE LONTANO (dedicata a Zeus, Blitz, Buio, Cucciolo, Plutone)
Trema nel mio petto il silenzio dei giorni,
i tuoi sorrisi ormai arresi agli inganni delle ombre
e l’affanno di quel respiro lieve come un sussurro
sospeso in un pianto di stelle.
Dolce e crudele ricordare
quando sui tuoi passi stanchi ormai s’è posata la sera
e negli occhi spenti si riflette il nostro mondo
avvolto in una nuvola di nebbia.
Abitavamo solitudini senza tempo,
noi due insieme a raccogliere il cielo in una lacrima di vento,
a sfiorare la notte con la carezza di uno sguardo.
C’eri sempre quando sentivo il freddo dell’inverno sulle ossa,
quando un sogno s’infrangeva al risveglio
come uno schianto d’onda e una tenebra pesante
s’abbassava sul mare triste delle mie sere.
Adesso il tuo tempo si è concluso
nell’ora che lenta declina al tramonto,
sei solo uno sguardo dietro al velo di un addio
mentre ti cerco ancora negli angoli di silenzio che hai lasciato,
nel mare insonne che attende il tuo ritorno,
nel fruscio dell’erba alle orme dolci del tuo passo…
Custodisco il tuo posto vuoto per ingannare attese di ritorni
e quell’impronta sul cuscino
a raccontarmi ancora una presenza che non è…
I miei giorni non conoscono più cielo
dove ritornare per abitare l’infinito,
solo rimangono i nostri nomi scritti
su una bianca pagina di vento
mentre il mio pianto è un grido
che trafigge questa desolata notte.
Ma attendo il tempo per andare lontano,
alla fine del viaggio arriverò a casa,
verrò da te piccolo cuore di pioggia e di stelle,
immenso, tenero, amore mio!