Occhi profondi come il tuo cielo
rinchiuso fra muri di cemento
e reti dove si impigliavano i sogni.
Sei nato nel mistero di un bosco,
il primo guaito fra pioggia e vento
all’ombra di antiche querce
mentre sussurravano gli uccelli fra rami di neve.
Un rifugio tra foglie secche e tronchi d’alberi senza più linfa
e un grembo caldo e profumato
per riposare nella quiete dei tramonti.
Non saprò mai quale mano sciagurata
ti strappò da quel ventre,
né conoscerò lo strazio delle tue ferite,
cicatrici cucite sul cuore.
Fatica e pena fu il tuo vivere ai margini,
fiero lupo prigioniero
nei bassifondi oscuri dell’umana follia.
Scandivi con sospiri l’angoscia di ogni notte
rannicchiato nel silenzio per cercare un senso
e trovare in un sussurro di vento l’illusione di una carezza.
Eppure nello sguardo conservavi ancora
stupore, incanto e attese di riscatto…
Quando ci incontrammo veloce scorreva
fra le dita del tempo la nostra stagione
Mi hai dato la zampa Zeus oltre la recinzione,
d’improvviso ogni barriera è caduta
e si è compiuta la magia di un incontro
che ha cambiato la nostra storia per sempre.
C’era il sole e l’aria profumava di primavera,
promesse di risvegli e teneri germogli in boccio
quel giorno di marzo quando cominciammo
il nostro viaggio insieme.
E furono abbracci e furono carezze
e furono attimi d’immenso rubati al destino.
Il dolore fu un lampo
che trafisse il cielo in una sera di maggio.
Nei tuoi occhi spenti quell’ombra fredda,
il passo lento e incerto
sul viale di un autunno non annunciato.
Cavaliere coraggioso senza più frecce nell’arco della vita
e solo il miraggio di un sogno consumato in un battito del cuore.
Ho sentito il tuo respiro farsi sempre più lieve come un sussurro,
ma non volevo scorgere il raggio del tramonto
che lento ricamava il tuo profilo nel cielo.
Ho stretto la tua zampa fra le mie mani
ormai stanche di preghiere
per sconfiggere l’abisso e trattenerti
sul precipizio di quel mare senza strade.
Ti ho cullato fra lacrime e carezze
e pronunciato promesse d’altri giorni
negli infiniti orizzonti di un tempo senza età.
E poi insieme, mai traditi l’uno dall’altra,
abbiamo lasciato libero il cuore per volare oltre la paura.
Noi due, una grande storia d’amore,
una parentesi di cielo sospesa nell’attesa del ritorno
mentre il vento della sera è annuncio di un nuovo incontro.