CANTO D’AMORE (dal mare)

E ci venne incontro il mare

mentre docile s’arrendeva il sole

e ricamava d’ombre vermiglie l’orlo del cielo.

Una sfumatura di luna sull’acqua

e una vela bianca che l’attraversava.

Improvviso un fragore d’onde infranse deboli argini

e canti di naufraghi si levarono da sponde lontane.

Con le dita sottili frugammo nella sabbia

e lasciammo orme dolci

e sussurri di voci in conchiglie di vento.

Nell’eco dei flutti un canto d’amore

e noi vivemmo un’innocente euforia

dinnanzi alla tenera meraviglia dell’immensità.

Tutto l’universo in un solo respiro

e frammenti d’eterno a risplendere

nel buio di un cielo

dove anime di stelle si sfioravano.

Ci sorrise un silenzio

quando scivolò via l’ultimo velo della notte

nell’ora che quieta risorge a nuovo giorno

e noi, in onde lente, tornammo al mare…

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