(Dedicato alle donne vittime della follia e della violenza)
È stato tutto talmente veloce, doloroso e terribile: non avevo mai pensato alla mia morte in unl modo così atroce e assurdo, non che la morte abbia mai un senso che ci aiuti ad accettarla, ma a volte arriva all’improvviso e si scatena contro la vita con tutta la sua forza, come un uragano che cattura e distrugge qualsiasi cosa al suo passaggio.
Ero felice questa mattina, una splendida giornata di maggio, nell’aria profumi che già sapevano di estate e il mare brillava di un azzurro intenso. Solo una sottile sensazione di angoscia mi ha sorpresa, la scorsa notte papà è venuto in sogno, da quando se ne è andato qualche anno fa, ogni tanto da lassù viene a trovarmi nel sonno, sento sempre la sua presenza accanto a me e mi conforta. Ma questa volta ho sognato che piangeva, mi guardava, accarezzava il mio viso e le lacrime gli rigavano il volto, cercava di dirmi qualcosa, ma io non capivo, non sentivo la sua voce. Al risveglio mi ha assalita un profondo senso di inquietudine, ma era un giorno troppo speciale e ho cercato di non pensarci, non ti ho raccontato nulla per allontanare quella nuvola che avrebbe potuto oscurare il nostro cielo, volevo che tutto fosse perfetto. Continua la lettura di 30 MAGGIO 2014 (dal cielo) →