“LEI MI SORRIDE ANCORA: ” Questo romanzo è un sogno che si è avverato: lo avevo scritto per raccontare una persona meravigliosa e speciale, zia Beatrice, la sorella di mio nonno che è stata per me e per chiunque l’abbia conosciuta, dono e benedizione. Lei mi ha regalato tutto l’amore che si possa sperare di ricevere nella vita e avverto sempre la sua presenza accanto a me, continua a seguirmi come faceva da quando ero piccola, passo dopo passo. Ho voluto parlare di lei, di noi e della sua vicenda personale inserita in un preciso contesto storico: la storia è ambientata in un piccolo paese di mare, terra d’origine della mia famiglia, al tempo in cui alla dominazione austro-ungarica, subentrava il Regno d’Italia. Narrando la storia di zia Beatrice, ho desiderato mettere in evidenza la condizione in cui la maggior parte delle donne era costretta a vivere nei primi decenni del secolo scorso: erano donne invisibili, costrette a sottomettersi a rigide imposizioni da parte della famiglia di origine in cui gli uomini, quasi sempre, detenevano un controllo assoluto. Zia Beatrice fu costretta a rinunciare al suo grande amore, Giuseppe, ma questo amore negato, non ha indurito il suo cuore, non l’ha resa cattiva, invidiosa, dura: donandosi agli altri ha saputo trovare un senso alla sua esistenza, uno sbocco a quell’immenso amore che sgorgava dalla sua anima pura. Lei non ha mai perso il sorriso, era una persona felice, sempre con lo sguardo rivolto al Cielo e pronta a qualsiasi sacrificio per aiutare il prossimo.
Avevo inviato questo romanzo inedito al Premio Cimitile 2018, non avrei mai immaginato che si sarebbe classificato al primo posto fra centinaia di opere pervenute nella Sezione Romanzo inedito. Il risultato è stato la sua pubblicazione da parte della Casa Editrice Guida di Napoli con diffusione nazionale e il ricordo di una meravigliosa e indimenticabile serata di premiazione nello splendido sito archeologico di Cimitile alla presenza di autori e giornalisti famosi, serata condotta da Eleonora Daniele dinnanzi ad una folta platea di ospiti e di autorità. Ero felice ed emozionata e pensavo che a vincere fosse stato proprio l’amore di zia Beatrice. Ho avuto la possibilità di presentare il mio romanzo a TV 2000 alla trasmissione Bel tempo si spera condotta dalla bravissima Lucia Ascione il 7 febbraio 2019 in occasione della Giornata del Ricordo celebrata il 10 febbraio. Sono emozioni che difficilmente si possono esprimere a parole, ma che tengo strette nel cuore. |
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“A TEMPO DI MARE” : Questa raccolta di poesie è il premio riservato al vincitore del Premio Letterario Nazionale “Città di Taranto” 11a Edizione 2017 Sezione Poesia, organizzato dall’Associazione Culturale “Le Muse Project”. L’opera è suddivisa idealmente in varie parti, ciascuna dedicata a “temi” molto cari: ci sono alcune delle poesie che ho scritto per il bambino che mio marito ed io abbiamo perso poco prima che nascesse e che ha voluto farmi un grande dono da lassù, mi ha aiutata a scoprire la mia vena poetica perché la prima poesia che ho scritto era dedicata a lui e da lì ho cominciato quel percorso incredibile e inaspettato che mi ha portata a partecipare a concorsi letterari in giro per tutta l’Italia e non solo conseguendo risultati che non avrei mai potuto immaginare. Assieme al nostro piccolino in Cielo c’è il mio amatissimo papà al quale ho dedicato “Padre se ancora m’ascolti” e “Avremo altra felicità”, mi piace pensarlo mentre stringe fra le braccia il suo nipotino e gioca con lui nei giardini dell’infinito. Ho voluto inserire in questo volume anche alcune liriche composte per i miei grandi amori a quattro zampe, i miei cagnolini, ora “diversamente presenti”, creature speciali che hanno inondato i nostri cuori e le nostre vite di amore puro e incondizionato. Ci sono poi altre poesie che raccontano ancora le mie terre di origine, quel mare di zaffiro e il profumo degli ulivi e della lavanda e infine, troverete liriche in cui lo sguardo si rivolge a quanto accade intorno a noi, alla condizione delle persone anziane e sole, agli emarginati, alle donne che subiscono violenza, agli ultimi secondo la logica egoistica e individualistica della maggior parte delle persone.
Sono molto felice e onorata che la prefazione all’opera sia stata scritta da Manrico Murzi, poeta giramondo come ama definirsi, scrittore, critico di profonda umanità e sensibilità, protagonista del panorama culturale e letterario italiano e internazionale. Manrico Murzi è stato prima allievo e poi devoto amico di Giuseppe Ungaretti e di altri grandi autori. Il nostro è stato un incontro assolutamente casuale, come avviene sempre nella vita, ci siamo infatti conosciuti alla Cerimonia di Premiazione di un concorso letterario dove lui era ospite e prezioso relatore e da allora non ci siamo mai più persi di vista. |
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“AVREMO CUORI D’URAGANO”: Questa raccolta di poesie è stata pubblicata nel 2017 con il contributo del Premio Hombres itinerante in quanto l’opera si è classificata al primo posto della XIII edizione del Premio nella Sezione Silloge. Per me è stata una grande emozione perché anche l’anno precedente avevo conseguito il medesimo riconoscimento e quindi avevo visto pubblicata un’altra raccolta di liriche (“Fugge il mare al mare”). Sono versi dedicati a persone care che hanno attraversato la soglia dell’invisibile, ma sempre presenti perché l’amore rimane e abita i nostri cuori in un’attesa d’infinito. E poi ci sono poesie che raccontano il dolore degli innocenti: i bambini vittime delle guerre e le madri che sopravvivono ai propri figli, una tragedia devastante che ci trova impotenti e forse anche tutti un po’ colpevoli, perlomeno di indifferenza e di egoismo verso situazioni che non ci riguardano in prima persona. Ho cercato di raccontare lasciando parlare il cuore come mi propongo di fare sempre e avvicinandomi in punta di piedi, con profondo rispetto e senza ipocrisia. Completano la raccolta liriche a carattere intimistico dedicate ai miei luoghi del cuore, al mare che mi accompagna con le sue bonacce e le sue burrasche, in perfetta sintonia con i miei stati d’animo: “ Si è chiuso il cielo sopra di me/ e quello che resta è già perduto,/ ma io so che ancora sentirò un giorno/ il profumo del mare fra uno scoglio e il cielo.” Da “Il profumo del mare” | |
“FUGGE IL MARE AL MARE”: anche in questa seconda raccolta di poesie il mare è il mio alter ego, l’elemento della natura in cui più mi riconosco e identifico perché ci assomigliamo, nelle notti piene di stelle quando la navigazione è serena, ma anche durante le tempeste con il vento che soffia impetuoso e le onde che si rincorrono esauste.
“…Ma è il mare stesso simbolo della vita, tra bonacce insicure e travolgenti mareggiate fino alle tempeste che tutto sconvolgono. Tutto lo sviluppo della silloge è sull’onda portante del suono e del moto del mare: strada su cui corrono le vite di chi si avventura verso un oltre, un’altra riva in cerca di un mondo impossibile ma pur cercato, distesa insondabile da attraversare seguendo le rotte della speranza e in cerca anche del proprio essere e dell’affermazione della propria dignità, spesso tradita nei luoghi di origine e disattesa in quelli di arrivo… Tra echi di adii e preghiere del cuore, insieme ad un’atmosfera di vaga malinconica riflessione sulla vita ed i suoi travagli, si dispiega la riflessione poetica dell’Autore che ricerca, anche tra i suoi ricordi, il luogo dell’approdo sicuro, quello nel quale va a deporre l’attrezzatura il pescatore in cerca di rifugio, riposo se non oblio…” Giovanni Maria De Pratti Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo del Premio Hombres itinerante organizzato dall’Associazione Hombres in quanto la raccolta si è classificata al primo posto della XII edizione del Premio 2016. |
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“LA MEMORIA DEL MARE”: è il titolo che ho scelto per la mia prima raccolta di versi ma, soprattutto, di sentimenti ed emozioni che partono dal cuore dove custodisco l’amore profondo che mi lega a quella terra in cui sono nati i miei genitori: due isole, l’isola di Lussino e l’isola di Cherso, situate nell’Adriatico settentrionale e che l’Italia, dopo la seconda guerra mondiale, con il Trattato di Parigi del 1947, è stata costretta a cedere alla Jugoslavia. I miei versi vogliono essere un atto di amore e di gratitudine alle persone più care che in quel piccolo fazzoletto di terra sono nate, hanno vissuto e sofferto con coraggio e dignità e alle quali devo il legame profondo con quei luoghi che abitano da sempre negli spazi sterminati del cuore.
“… È il dramma dei profughi, del rimpianto, della smarrita ricerca di una nuova patria a colorare questi versi scritti in Liguria traguardando l’Istria, la patria mitica che Rita Muscardin, nata in esilio, ha fatto propria – con maggiore intensità che se vi avesse realmente visto la luce – attraverso il racconto dei suoi genitori, del padre soprattutto , al quale non a caso è dedicata la prima poesia di questa raccolta, enucleata, sì, in singole composizioni ma tutte inanellate indissolubilmente l’una all’altra come grani di un rosario. Quando era stato possibile fare ritorno al Quarnero, sul “caiccio” governato dal padre, che per quarant’anni aveva percorso il mare seguendo una tradizione di famiglia, Rita aveva scoperto l’incanto perduto di Cherso, di Lussino, di Ustrine e Neresine, le “piccole patrie” che in queste poesie rimpiange ed esalta con accenti foscoliani: Zacinto si specchia nelle stesse acque che, fin da bambina, aveva imparato a conoscere e ad amare sotto la sferza della bora, nell’accensione dei tramonti, nelle lunghe notti stellate…” Silvio Riolfo Marengo |
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“SOLO L’AMORE RESTA” : è il titolo che ho scelto per questa mia prima raccolta di racconti. Sono undici storie scritte nel corso degli ultimi anni e tutte legate da un unico filo conduttore, l’amore nelle sue molteplici declinazioni… L’amore è sempre protagonista e si manifesta nelle storie e nei personaggi che le interpretano: è l’amore per la persona che ci sta accanto, l’amore per il prossimo sofferente, l’amore che sa attendere e perdonare, l’amore che diventa eroismo fino al sacrificio della propria vita, l’amore che sopravvive oltre il tempo e si riveste di eterno, l’amore per gli amici a quattro zampe che fedeli e silenziosi accompagnano il nostro cammino e infine anche l’amore offeso, umiliato e violato… L’amore è la sola cosa che rimane e non viene mai perduta: nemmeno la morte può sconfiggere questo sentimento che contiene l’essenza dell’infinito e lega indissolubilmente la terra al Cielo, noi a chi è già passato oltre.
“Ci sono anime chiamate penne. Ci sono fiati che si svelano con l’inchiostro… C’è un mondo, un intero universo di parole, quelle che l’autrice di questa delicata raccolta di racconti, Rita Muscardin, raccoglie in un prezioso scrigno, un caleidoscopio di immagini in grado di mettere in contatto presente, passato e ipotesi di futuro… La narrazione è fluida la linearità espressiva e contenutistica di Rita Muscardin ben si plasma con la genesi delle storie che è sempre legata agli affetti, alle “cose di tutti i giorni”, al “comune sentire” ed è significativa della voglia di raccontare dell’autrice: un desiderio intenso di narrare eventi fantasiosi, verità dolorose o situazioni della semplice realtà del quotidiano, del vissuto e sono la testimonianza della spontaneità e della immediatezza trasportata dalla Muscardin in questa sua raccolta. Lucrezia Maggi La pubblicazione di questo libro è il dono riservato al vincitore del primo premio nella sezione narrativa al Premio Letterario Nazionale “Città di Taranto” organizzato dall’Associazione Culturale “Le Muse Project”. |